Meeting Lab AIHC 2022: Il profondo legame tra il pensiero di Erich Fromm e il fondamento etico e pratico dell’Health Coaching –

Relazione di Stefano Luca Patania

Sabato 8 ottobre 2022, presso il Circolo dei Lettori in Via Bogino, 9 a Torino, si è tenuto il Meeting-Lab dell’Associazione Italiana Health Coaching (AIHC), evento a livello nazionale con tema: Health Coaching come approccio sistemico nei contesti sociali: per l’empowerment e il benessere dei cittadini. Uno degli argomenti trattati nelle relazioni del convegno, è stato incentrato sull’identità dell’Health Coach e dell’Operatore di Benessere.

Al Meeting Lab della Associazione Italiana di Health Coaching, Stefano Luca Patania, componente del Comitato Scientifico di AIHC, ha presentato, per la prima volta, il profondo legame tra il pensiero di Erich Fromm e il fondamento etico ed anche pratico dell’Health Coaching, essendo questo stato di ispirazione per tutti i pensatori, psicologi ed operatori di benessere a lui succeduti i quali, direttamente o indirettamente, sono stati influenzati dal Padre indiscusso della psicologia sociale.

Proprio a Stefano Luca Patania chiediamo: da dove nasce il Coaching?

“Il Coaching come professione nasce nel mondo dello sport grazie a Gallwey,  tennista professionista, che dopo 6 mesi di esperienze di meditazione in oriente, torna in USA e si accorge che la sua performance sul campo è migliorata, ma non sa spiegarsi il perché.

Alla fine ha l’intuizione del dialogo interno. Dentro di noi c’è un Doer (un io che fa) ed un Teller (un io che parla). Dalle dinamiche di interazione di queste due componenti nasce il Coaching per un utilizzo eminentemente competitivo.

A Gallwey si aggiunge un pilota automobilistico inglese, Withmore, che genera un modello di Coaching: il GROW (Goal, Reality, Options, Will). Siamo ancora in ambito di miglioramento di performance.

A questo punto, interviene la componente Business, con Locke e Latham, che pubblicano insieme un libro che parla di obbiettivi, “Goal setting & Task Performance”, legato al mondo aziendale.

Nel tempo, si aggiungono molti altri pensatori, quali Bandura con la sua Autoefficacia, che lavorano sul concetto di Performance, focalizzata eminentemente alla prestazione.

Da questo percorso, nascono le radici profonde e compiute dell’Executive Coaching. Il Coaching dedicato al conseguimento della prestazione sportiva, aziendale, sociale. In una parola del “successo” comunemente inteso e desiderato”.

Può l’Health Coaching riferirsi a questo modello?

“In un primo momento verrebbe di rispondere di sì. Raggiungere un obbiettivo di Salute è pur sempre un problema di prestazione, ma siamo veramente sicuri che sia così?

Nel corso degli anni susseguenti, una serie di studiosi di psicologia in diversi campi e per diversi motivi, si accorgono che può esistere un conflitto tra il conseguimento del Successo socialmente considerato ed il proprio Benessere personale. Questo conflitto è così profondo e talmente violento, che li porta ad avere l’intuizione di poter e dover creare una qualche correzione nel modello classico dell’Executive Coaching come sviluppo personale, per proteggere la persona da possibili conseguenze negative del conflitto stesso.

Simon Dolan, psicologo del lavoro canadese, intuisce che Benessere Personale e Benessere Organizzativo sono due elementi fortemente collegati. Si accorge che molte patologie croniche si generano per un disallineamento Valoriale tra il sistema di Valori della persona e quello dell’azienda. Nasce così il Coaching by Values, con l’intento di generare uno sviluppo sano della performance nel rispetto del benessere individuale.

Richard Barrett, un ingegnere gestionale cresciuto nel sistema bancario, parimenti rileva un fenomeno distorsivo nel sistema azienda che poi descriverà come “entropia culturale”. Valori potenzialmente tossici e considerati invece necessari dal sistema di management nella cultura aziendale corrente generano conflittualità, dispersione di energia e caos. Crea il Values Barrett Center per generare una trasformazione aziendale che accolga i valori di gruppo e personali in un sistema che sia sano e sostenibile.

Robert Dilts, nel suo libro “Beliefs”, presenta la sua tecnica basata sui livelli logici, come continuazione del pensiero di psicologia umanistica di Maslow. Anche lui ravvede l’importanza di proteggere l’individuo dal “successo a tutti i costi”, verificando se l’obbiettivo finale, spesso auspicato dall’esterno e apparentemente desiderato da parte del soggetto, è in linea con il sistema di valori, convinzioni, capacità, volontà e mezzi dell’individuo. Fa di più. Costruisce un vero e proprio “check ecologico” dell’obbiettivo, per poter prevedere la sostenibilità dell’obbiettivo finale conseguito, in questo caso, dal Coachee.

Citiamo queste testimonianze quali le più significative per sottolineare il limite del modello Sportivo-Executive del Coaching, per come è nato e si è realizzato, e per aprire una riflessione su come l’Health Coaching parta da un punto di vista completamente diverso”.

A chi dobbiamo l’evoluzione di pensiero e di opera per affermare il concetto di Health Coaching?

“Dolan, Barrett e Dilts sono arrivati a correggere le distorsioni del sistema soggetto>obbiettivo individuandone e correggendone le difficoltà. Recentemente una pubblicazione su Etica e Valori nel Coaching di Iordanou ha descritto questo shift dall’Executive al Benessere, senza però dare un riferimento a questo slittamento adattivo. Certamente abbiamo oggi un pensiero moderno che mette veramente al centro l’individuo, grazie alla svolta promossa da Seligman nel 2000, al Congresso Mondiale di Psicologia, dove la Psicologia Positiva ha dato ulteriore forza all’importanza dell’uomo come singolo ed all’effetto positivo del valorizzarne le sue qualità. Dopo Maslow, primo riferimento umanistico, anche Eric Berne aveva preconizzato questa impostazione con l’Analisi Transazionale, introducendo il concetto di “carezze positive” e di “spostamento positivo” delle spinte caratteriali.

Nonostante la presa di posizione di tutti questi pensatori, però, nessuno di essi prende in esame dal punto di vista ontologico, sistematico e filosofico il punto centrale dell’essenza dell’Health Coaching:

  • Quali sono i concetti chiave che consentono di generare un approccio oggettivo allo sviluppo personale?
  • Come l’approccio umanistico può essere interpretato all’interno di un sistema sociale utilitaristico?
  • Quali meccanismi generano il malessere e la malattia all’interno del sistema sociale?
  • Come possiamo aiutare in modo sano la persona, evitando un approccio troppo basato sulla “performance”, anziché sulla sua umanità?

Anche se Maslow è stato considerato uno dei padri fondatori della psicologia umanistica, soltanto il genio di Erich Fromm e la sua impostazione di divulgatore della psicanalisi intesa come strumento di progresso sociale, filosofico e politico è in grado di soddisfare pienamente una questione che, per sua prerogativa, prevede una analisi approfondita ed oggettiva della questione etica e morale. E’ Fromm la vera sorgente di tutte le intuizioni successive”.

Su quali concetti del pensiero di Erich Fromm si basa il fondamento etico ed anche pratico dell’Health Coaching?

“Anzitutto Fromm con la sua opera e le sue pubblicazioni ha svelato i concetti psicoanalitici rendendoli filosoficamente e socialmente disponibili per un motivo specifico: il Benessere dell’Uomo.

Ha reso laica la psicoanalisi.

Per citare altre motivazioni pregnanti, mi piace richiamare qui almeno 3 aspetti chiave del pensiero di Fromm sul Benessere: ETICA, ARTE E PRATICA.

ETICA – Fromm è centrale nella Metodologia del Benessere per la sua posizione Umanistica. Egli sostiene con forza che il Benessere viene prodotto all’interno dell’Uomo e non ricercato al di fuori di esso. Vi ricorda qualcosa questo concetto? Fromm dimostra, tramite quella che lui definisce Etica Umanistica Oggettiva, la natura profondamente Benefica dell’Uomo e la sua prerogativa di tendere alla sua autorealizzazione ed alla felicità ed il Benessere. E’ la vera e propria fiducia dell’Health Coach nel suo Coachee, ma anche quella di un operatore olistico o uno specialista dell’alimentazione nel loro cliente.

Quando parla di Etica Umanistica Oggettiva, la definisce: “scienza applicata all’arte di vivere… dove è bene ciò che è bene per l’uomo e male ciò che è nocivo per l’uomo, fondandosi sulla scienza dell’uomo teorica. Unico criterio di valore essendo il Benessere Umano”.

Questo di per sé sarebbe sufficiente per riconoscere in lui la radice dei Principi dell’Health Coaching, soprattutto per il rigore metodologico con il quale asserisce nei suoi saggi questa posizione.

ARTE – C’è un secondo motivo sussidiario che ne fa un punto di riferimento metodologico sia per l’Health Coach, che per il Coachee. Parla di cosa sia un’Arte, intesa come professione umana (e umanistica). Può essere l’Arte di Vivere, per il Coachee, può essere l’Arte della facilitazione per l’Health Coach, ma anche l’Arte-terapia etc…. Ciascuna arte, sostiene, deve poter avere 4 prerogative:

  • il supremo interesse per l’Arte stessa
  • la disciplina nell’esercitare l’Arte
  • la concentrazione (o deliberazione consapevole) nel praticarla (anticipando qui sia il concetto di Mindfulness che di Stato di Flusso)
  • la pazienza nel sapere che l’Arte ha bisogno di tempo per essere fruttuosa.

Immaginate che effetto potrebbe avere una riflessione con il Vostro Coachee su questi 4 punti.

PRATICA – Fromm ha deciso consapevolmente di non scrivere manuali di psicoterapia, lasciando liberi i suoi successori di sviluppare dinamicamente il suo pensiero. Cosa che, ricostruendo gli ultimi 40 anni dalla sua scomparsa, si è puntualmente verificata. Moltissimi hanno attinto dalle sue intuizioni. Ciò che ci ha lasciato è la Metodologia, i concetti chiave della Pratica che a buon titolo possiamo citare oggi come ispiratori non solo della Psicologia Positiva, ma anche dell’Health Coaching e del Benessere.

Fra le tante evidenze, voglio citare quella più netta e significativa di quanto l’attuale approccio al Benessere individuale sia radicato nel pensiero di Fromm e di come quest’ultimo sia indiscutibilmente correlato all’identità dell’Health Coach.

Fromm sostiene che lo spostamento positivo del carattere è la produttività, intesa come capacità di sviluppare il proprio potenziale umano ai fini della felicità personale. E’ il primo a scrivere concetti così chiari e fortemente legati all’Health Coaching, o lo fa nella seconda metà degli anni ’40.

Chiarisce anche che la felicità personale non è necessariamente coincidente con il “successo sociale”. E questo spartiacque determina in modo definitivo una diversa identità tra il Coaching Executive (successo, performance) e l’Health Coaching (sviluppo del proprio benessere tramite l’empowerment). Sono due punti di vista completamente diversi che prevedono posizioni ed identità separate. Ecco dove trovo il limite nell’identificare l’Health Coaching come semplice ramo derivato da Sport, Life, Executive.

Lo studio di Fromm descrive e prevede quelli che saranno gli impatti negativi di un disallineamento valoriale, indicando le possibili soluzioni. Individua il fallimento morale come principale responsabile di questa dinamica. Tutto ciò ne fa a buon titolo l’ispiratore metodologico dell’Health Coaching e ci aiuta definitivamente ad avere un padre ispiratore della nostra identità di operatori umanistici: coloro che sostengono la posizione etica del cliente, per il suo Benessere. E la cosa più bella di questo, è che questa ispirazione corrisponde pienamente allo spirito della nostra Associazione, che accoglie tutte le professionalità dedicate al Benessere della persona, in una grande alleanza.

Concludendo, posso dire, dopo la bellissima esperienza delle tavole rotonde al Meeting Lab AIHC, che in Erich Fromm non abbiamo solo riconosciuto e oggi accreditato l’identità dell’Health Coach. Tutti potremo a buon titolo riferirci a questo grande Umanista come il nostro ispiratore etico e metodologico. E questo deve riempirci di orgoglio, per la nostra nascente identità professionale, e, soprattutto, per dare valore a lui, che ne piantò, con fiducia nell’Uomo, il seme”.

Ringraziamo sentitamente Stefano Luca Patania per le importanti informazioni che ha voluto condividere con tanta passione e precisione sul profondo legame tra il pensiero di Erich Fromm e il fondamento etico ed anche pratico dell’Health Coaching.

Nicoletta Viali – Ufficio Stampa e Comunicazione AIHC –

Cell. 3394479683

 

 

Bibliografia:

Erich Fromm – “Dalla parte dell’uomo” – 1971 – Astrolabio – Trad. Renato Pedio

Erich Fromm – “Fuga dalla Libertà” – 1987 – 1’ ed. –  Mondadori – Trad. Cesare Mannucci

Erich Fromm – “L’arte di amare” –  1978 – 11’ ed. – Il Saggiatore – Trad. Marilena Damiani

Timothy Gallwey – “The Inner Game of Tennis” –1997 – Random House Paperback

John Withmore – “Coaching for performance” – 2009 – Nicholas Brailey Publishing

Edwin A.Locke, Gary P. Latham – “A Theory of goal setting and task performance” – 2017 – Taylor & Francis

Albert Bandura – “Autoefficacia” – 2000 – Erickson – Trad. Gabriele Lo Iacono

Eric Berne – “Ciao! … E Poi?” – 1979 – 1’ ed. – Bompiani – Trad. Roberto Spinola e Laura Bruno

Ian Stewart & Vann Joines – “L’analisi transazionale” – 1990 – Garzanti – Trad. Salvatore Maddaloni

Martin E.P.Seligman – “Fai fiorire la tua vita” – 2012 – Anteprima edizioni – Trad. Federica Giardini

Sara L.Orem, Jacqueline Binkert, Ann L. Clancy – “Appreciative Coaching” – 2007 – 1st ed – Wiley

Abraham Maslow – “Toward a Psychology of Being” – 2nd ed 1968 – Wiley

Robert Dilts, Tim Hallborn, Suzi Smith – “Convinzioni” – 1998 – 1’ ed. – Astrolabio – Trad. Radoje Cerovic e Rocco Giuseppe Martino

Robert Dilts, Tim Hallborn, Suzi Smith – “Beliefs” – 2012 – 2’ ed. -Crowne House Publishing Ltd.

Ioanna Iordanou, Rachel Hawley, Christiana Iordanou – “Values and Ethics in Coaching” – 2017 – Sage

Simon Dolan, Paola Valeri, Marina Mele – “Leadership, Management e il Coaching dei Valori” – 2020 – Gestion M.D.S. Inc.

Richard Barrett – “Evolutionary Coaching”- 2012 – Lulu Publishing Service